Lungo Corso Garibaldi, più o meno a metà in una specie di rientranza della via, si trova la cinquecentesca Fontana del Maltempo. Già citata con tale nome nel 1513, la fontana fu restaurata nella forma attuale nel 1568 per mano della bottega dei Lombardi, allievi del Sansovino. Il suo nome deriva dal fatto che l’acqua scaturiva abbondante solo dopo forti piogge, mentre negli altri periodi la fonte che alimentava la fontana era piuttosto debole. L’enigmatica simbologia del motivo centrale, in parte mutato nel tempo per restauri successivi, ne fa uno dei più affascinanti e suggestivi esempi di arte rinascimentale cingolana e non solo. Vi è raffigurato un cervo che riposa ai piedi di un albero di tasso, una variazione sul tema dello stemma di Cingoli che appare anche nel rovescio di una medaglia apocrifa di Labieno, pubblicata dallo storico cingolano O. Avicenna nel 1644.